Vano catastale – un locale che deve soddisfare dei requisiti
Catastalmente, un vano catastale è un locale utile effettivo, detto anche vano principale (camere, stanze, saloni, soggiorni, ecc.). In linea di massima l’ampiezza di un vano non può superare i 15/20 mq; I vani catastali principali vengono contati un vano; La cucina viene contata un vano indipendentemente dalla superficie.
Per essere considerato vano catastale, un locale deve soddisfare i seguenti requisiti:
- Deve essere un locale chiuso, delimitato da muri.
- Deve avere una superficie minima di 4 metri quadrati.
- Deve avere un’altezza minima di 2,70 metri.
Deve avere luce diretta, ossia un elemento (porta, finestra, finestrone o lucernario), anche se sbarrato o in presenza di grata fissa, che faccia comunicare il locale con l’esterno.
I vani catastali sono importanti per la determinazione della rendita catastale di un immobile, che è la base per il calcolo dell’IMU, dell’ICI e di altri tributi locali.
In particolare, la rendita catastale di un vano catastale principale è pari a 25,82 euro per metro quadrato. La rendita catastale di un vano catastale accessorio, invece, è pari a 5,16 euro per metro quadrato.
I vani catastali accessori sono i locali necessari al servizio e/o al disimpegno dell’abitazione che non hanno caratteristica di vano; sono tali: corridoi, bagni, W.C., ripostigli, cantine, ecc.
I vani catastali non sono considerati solo per la determinazione della rendita catastale, ma anche per altri scopi, come ad esempio:
- La determinazione del volumetria di un edificio.
- La determinazione della superficie commerciale di un immobile.
- La determinazione della superficie netta di un immobile.