Salvini, Meloni e altri: Da oppositori a sostenitori della sugar tax
Salvini, Meloni e altri: Da oppositori a sostenitori della sugar tax
A lanciare l’idea di una “sugar tax” è stato per primo il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Pochi giorni dopo aver assunto l’incarico, infatti, l’esponente del M5S, ha minacciò le dimissioni qualora non fossero stati destinati tre miliardi di euro per finanziare scuola, università e ricerca.
Fioramonti lanciò anche l’idea su come reperire le risorse: tassando le bevande analcoliche, le merendine e i biglietti aerei delle compagnie più inquinanti.
L’idea del ministro, dunque, è quella di trarre profitto da quei prodotti considerati dannosi in particolar modo per i bambini, come le bevande zuccherate e le merendine per l’appunto.
La proposta del ministro della Istruzione Lorenzo Fioramonti scaturì subito diverse polemiche.
Critiche le opposizioni, a partire dalla Lega con il leader Matteo Salvini che ironizzò sull’idea.
Secondo i critici, la tassa, che altro non sarebbe stato che un sovrapprezzo dei prodotti in questione, dove il governo avrebbe reperire circa 1,5 miliardi di euro, ma, al tempo stesso, l’imposta potrebbe ridurre i consumi.
Secondo Assobibe, l’associazione che tutela e assiste le imprese che producono e vendono bevande analcoliche, la tassa sulle merendine e sulle bibite avrebbe provocato una contrazione dei consumi pari al 30 per cento, mettendo a rischio 10mila posti di lavoro e provocando minor gettito Iva, pari all’11 per cento, e minor gettito dalle tasse sul lavoro con un calcolo che si aggira intorno al – 15 per cento.
Anche il Codacons cfritico, affermò che le risorse ricavate dall’eventuale tassa sulle bibite gassate ma anche aumentando i prezzi sui voli nazionali, sarebbero ben al di sotto del miliardo e mezzo preventivato.
Dopo l’approvazione della manovra 2020, il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti annunciò le proprie dimissioni in quanto, a suo parere, i fondi stanziati per l’istruzione non rappresentano la centralità di questo settore nella nostra società e il governo avrebbe dovuto “avere più coraggio“
Salvini, Meloni e altri: Da oppositori a sostenitori della sugar tax
Tassa sulle bibite zuccherate: Meloni e Salvini firmano l’emendamento
Per anni, la “sugar tax” era stata dipinta come una catastrofe per le aziende e i lavoratori del settore. Il centrodestra,
in particolare, aveva sempre contrapposto il proprio approccio riformista (con annessi tagli alle tasse) alla sinistra,
accusata di volerle solo aumentare. Eppure, oggi, a introdurre la tassa sulle bibite zuccherate (5 centesimi al litro) –
dopo ben quattro anni di rinvii – ci pensa proprio il governo Meloni-Salvini.
L’emendamento rappresenta un voltafaccia rispetto alla storica posizione del centrodestra. Da un lato, c’è la volontà di scoraggiare il consumo di zuccheri, dall’altro, si rischia di penalizzare le imprese e i posti di lavoro.
Le reazioni all’introduzione della sugar tax sono contrastanti. L’industria alimentare teme un calo delle vendite, mentre le associazioni dei consumatori e i sostenitori di una sana alimentazione applaudono la misura.
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