Regno Unito 100.000 proprietà detenute da società di comodo straniere

Proprietari di 100.000 proprietà detenute da società di comodo straniere sconosciute nonostante le nuove leggi del Regno Unito

Un nuovo rapporto ha rilevato che i proprietari di 100.000 proprietà detenute da società di comodo straniere sconosciute sono ancora sconosciuti nonostante le nuove leggi introdotte dal Regno Unito nel 2020.

Il rapporto, pubblicato da Transparency International UK, ha esaminato i dati di Companies House, l’agenzia governativa che registra le società nel Regno Unito. Ha scoperto che circa un terzo delle società di comodo che detengono proprietà nel Regno Unito sono ancora registrate con nomi di persone o aziende sconosciute.

Queste società di comodo sono spesso utilizzate per nascondere la proprietà di beni immobiliari, il che può rendere difficile per le autorità perseguire i reati legati alla proprietà, come l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.

Il rapporto ha rilevato che le società di comodo sono particolarmente diffuse nelle zone ad alto reddito del Regno Unito, come Londra e le contee del sud-est. Il rapporto ha anche scoperto che le società di comodo sono spesso utilizzate per acquistare proprietà a prezzi gonfiati, il che può portare a un aumento del costo della vita per i residenti locali.

Transparency International UK ha chiesto al governo britannico di fare di più per combattere l’uso delle società di comodo. L’organizzazione ha raccomandato che il governo introduca nuove leggi che rendano più difficile per le società di comodo nascondere la loro proprietà e che rendano più facile per le autorità perseguire i reati legati alla proprietà.

Il governo britannico ha affermato di essere impegnato a combattere l’uso delle società di comodo. L’amministrazione ha affermato di aver introdotto una serie di misure per rendere più difficile per le società di comodo nascondere la loro proprietà, tra cui la richiesta alle società di comodo di fornire informazioni sui loro proprietari effettivi.

Tuttavia, il rapporto di Transparency International UK suggerisce che queste misure non sono state sufficienti per risolvere il problema.