Aggiornamento della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia

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Aggiornamento della direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia

Gli edifici sono una delle fonti principali di consumo energetico in Europa. Aumentarne l’efficienza energetica contribuirebbe a ridurre le emissioni, a contrastare la povertà energetica, a rendere le persone meno vulnerabili ai prezzi dell’energia e a sostenere la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro.

Martedì 25 ottobre 2022, il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo (orientamento generale) su una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia.

I principali obiettivi della revisione sono che tutti gli edifici nuovi dovrebbero essere a emissioni zero entro il 2030 e
gli edifici esistenti dovrebbero diventare a emissioni zero entro il 2050.

Per quanto riguarda gli edifici nuovi, il Consiglio ha convenuto che:

– dal 2028, gli edifici nuovi di proprietà di enti pubblici dovrebbero essere a emissioni zero

– dal 2030, tutti gli edifici nuovi dovrebbero essere a emissioni zero.

Per alcuni edifici, tra cui gli edifici storici, i luoghi di culto e gli edifici utilizzati a scopi di difesa, sarà possibile applicare eccezioni.

Per gli edifici esistenti, gli Stati membri hanno convenuto di introdurre norme minime di prestazione energetica corrispondenti alla quantità massima di energia primaria che gli edifici possono utilizzare per m² all’anno.

L’obiettivo è stimolare le ristrutturazioni e portare a una graduale eliminazione degli edifici con le prestazioni peggiori e a un miglioramento continuo del parco immobiliare nazionale.

Per gli edifici non residenziali esistenti, gli Stati membri hanno convenuto di fissare soglie massime di prestazione energetica, basate sul consumo di energia primaria. La prima soglia fisserebbe una linea al di sotto del consumo di energia primaria del 15% degli edifici non residenziali che presentano le prestazioni peggiori in uno Stato membro. La seconda soglia verrebbe fissata al di sotto del 25%.

Gli Stati membri hanno convenuto di portare tutti gli edifici non residenziali al di sotto della soglia del 15% entro il 2030 e al di sotto della soglia del 25% entro il 2034.

Le soglie sarebbero stabilite sulla base del consumo energetico del parco immobiliare nazionale al 1º gennaio 2020 e possono essere differenziate a seconda delle diverse categorie di edifici.

Per gli edifici residenziali esistenti, gli Stati membri hanno convenuto di fissare norme minime di prestazione energetica sulla base di una traiettoria nazionale in linea con la progressiva ristrutturazione del loro parco immobiliare per renderlo a emissioni zero entro il 2050, come indicato nei loro piani nazionali di ristrutturazione edilizia.

La traiettoria nazionale sarebbe espressa come un calo del consumo medio di energia primaria dell’intero parco immobiliare residenziale durante il periodo 2025-2050, con due punti di controllo per tenere traccia dei risultati conseguiti dagli Stati membri. In questo modo si garantirebbe che il consumo medio di energia primaria dell’intero parco immobiliare residenziale sia equivalente almeno: