Si può costruire una famiglia senza vincoli di sangue?

La risposta a questa domanda è sì, si può costruire una famiglia senza vincoli di sangue? Con sguardo lucido, una penna chirurgica e l’ironia che la contraddistingue, Murgia ci consegna un testamento morale e una serie di interrogativi

Si può costruire una famiglia senza vincoli di sangue. La famiglia, infatti, non è solo una questione di sangue o di parentela, ma è prima di tutto una relazione di amore, cura e condivisione.

Nel suo libro postumo “Dare la vita“, Michela Murgia racconta la sua esperienza di maternità non biologica, attraverso la quale ha costruito una famiglia elettiva con le persone che ama. Per Murgia, la famiglia non è un concetto statico, ma è qualcosa che si costruisce nel tempo, attraverso le relazioni che scegliamo.

La sua riflessione è un invito a ripensare al concetto di famiglia, a partire dalla consapevolezza che i legami di sangue non sono l’unica forma di legame che può dare origine a una famiglia.

La famiglia, infatti, può essere anche una scelta, una costruzione che parte dalla volontà di stare insieme e di condividere la vita.

In questo senso, il libro di Murgia è un testamento morale che ci invita a riflettere sul significato della famiglia e sul ruolo che essa svolge nella nostra società. È anche una serie di interrogativi che ci sfidano a ripensare al modo in cui concepiamo la famiglia, in una società sempre più plurale e multiculturale.

Ecco alcuni interrogativi che Murgia ci pone:

• Cosa significa essere madre?
• Cos’è una famiglia?
• Quali sono le basi su cui si fonda un legame familiare?
• È possibile costruire una famiglia senza vincoli di sangue?

Questi interrogativi non hanno risposte facili, ma sono domande che ci invitano a riflettere sul nostro modo di concepire la famiglia e il ruolo che essa svolge nella nostra vita.