Recovery Fund- Consiglio europeo risultato storico accordo da 750 miliardi

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Recovery Fund- Consiglio europeo risultato storico accordo da 750 miliardi

Dopo quattro giorni di duri negoziati arriva la decisione finale: approvazione del bilancio pluriennale e del Fondo di ripresa.

Si tratta di una forma molto profonda di solidarietà a livello europeo,tra sussidi e prestiti, dei 750 miliardi di euro 209 miliardi all’Italia.

CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO DEL 17,18,19,20 E 21 LUGLIO 2020

La riunione del Consiglio europeo convocata venerdì 17 luglio 2020 per trovare un accordo sull’adattamento del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 alle esigenze della ripresa postCovid-19 si è protratta per oltre quattro giorni.

Ad esito di un confronto complesso e serrato, l’accordo su un testo di Conclusioni è stato infatti raggiunto nelle prime ore di martedì 21 luglio

Il livello globale del Fondo per la ripresa( Nextgeneration EU) è confermato a 750 miliardidi euro a prezzi 2018, come nella proposta iniziale della Commissione europeae nella prima proposta di compromesso del presidente Michel.

Ne viene però modificata la composizione, riducendo le sovvenzioni(da 500 a 390 miliardidi euro) a favore dei prestiti (da 250 a 360 miliardidi euro).

Diconseguenza, risultano diminuiti gli stanziamenti inizialmente ipotizzati a favore, tra gli altri, dei programmi Orizzonte Europa, per lo sviluppo rurale ed InvestEU.

Sono state aumentate da 560 a 672,5 miliardi di euro (312,5 da destinare a sovvenzioni e 360 a prestiti)le risorse destinate al Dispositivo per la ripresa e la resilienza, per la cui governance è stato coinvolto il Consiglio dell’Unione.

I Piani per la ripresa e la resilienza saranno infatti approvati a maggioranza qualificata dal Consiglio, la cui decisione dovrebbe intervenire entro il termine di quattro settimane.

Qualora poi, in fase di pagamento, uno o più Stati membri ritengano che vi siano stati seri scostamenti dall’adempimento soddisfacente di targete obiettivi, può essere attivata la procedura che la stampa ha definito “freno d’emergenza”, con richiesta entro tre giorni di deferire la questione al successivo Consiglio europeo.

Nessuna decisione potrà essere assunta finché il Consiglio europeo o l’Ecofin, da esso delegato, non abbia discusso la questione”in maniera esaustiva”.

Per tale procedura si prevede, “di regola”, una durata non superiore a tre mesi.

La procedura sarà comunque in linea con gli articoli 17 del TUE e 317 del TFUE che sanciscono il ruolo della Commissione europea quale responsabile dell’esecuzione del bilanciodell’UE.

L’ammontare del Quadro finanziario pluriennale(QFP)viene confermato a 1.074,3 miliardi(1.100 miliardi era invece la proposta iniziale della Commissione europea).

Rileva l’aumento, rispetto alla prima bozza di compromesso del presidente Michel,delle correzioni nazionali previste a favore di Danimarca(da 197 a 377 milioni di euro), Austria(da 237 a 565 milioni), Paesi Bassi(da 1.576 a 1.921 milioni)e Svezia(da 798 a 1.069 milioni).

Quelle a favore della Germania rimangono invece invariatea 3.671 milioni di euro.Si segnala,infine,il venir meno dell’incremento di 11,5 miliardi di euro del QFP 2014-2020in precedenza ipotizzato.