Pomodoro spaziale San Marziano per la dieta degli astronauti
Ricercatori italiani hanno inventato il per la dieta degli astronauti il pomodoro spaziale “San Marziano”
Il pomodoro spaziale “San Marziano” è stato sviluppato da un team di ricercatori italiani dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
Ricerca sviluppata nell’ambito dei progetti Hortspace e BioxTreme finanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana.
Il pomodoro è stato chiamato “San Marziano” (un gioco di parole tra il frutto San Marzano e l’aggettivo marziano) ed è stato sviluppato per soddisfare le esigenze degli astronauti impegnati in missioni di lunga durata.
Il pomodoro “San Marziano” presenta una serie di caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto all’alimentazione spaziale:
- Dimensioni compatte: il pomodoro è più piccolo e meno voluminoso dei pomodoritradizionali, il che lo rende più facile da trasportare e conservare nello spazio.
- Resistenza alle radiazioni: il pomodoro è stato geneticamente modificato per essere più resistente alle radiazioni cosmiche, che possono danneggiare le cellule e i tessuti degli astronauti.
- Ricco di antiossidanti: il pomodoro contiene un elevato livello di antiossidanti, che aiutano a proteggere le cellule dai danni causati dalle radiazioni e dall’ambiente spaziale.
Il pomodoro “San Marziano” è stato testato con successo in orbita nel 2023, all’interno della Stazione Spaziale Internazionale.
I risultati dei test hanno dimostrato che il pomodoro è sicuro da mangiare e che ha un buon sapore.
Il pomodoro “San Marziano” è un’importante innovazione nella ricerca spaziale.
Può fornire agli astronauti una fonte di cibo nutriente e gustosa, che li aiuta a rimanere in salute durante le missioni di lunga durata.
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