Divario assistenziale in Italia: dati tra le diverse regioni

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Il divario assistenziale in Italia: dati tra le diverse regioni (7 febbraio 2024)

Il rapporto Svimez 2024 offre un’analisi dettagliata del divario assistenziale in Italia, evidenziando le disparità tra le diverse regioni.

Ecco alcuni dati salienti:

Spesa sanitaria pro capite:

    Nord: 2.344 euro

    Centro: 2.215 euro

    Sud: 1.892 euro

Tempo di attesa per una visita specialistica:

    Nord: 45 giorni

    Centro: 53 giorni

    Sud: 62 giorni

Tempo di attesa per un intervento chirurgico:

    Nord: 73 giorni

    Centro: 85 giorni

    Sud: 102 giorni

Numero di medici per 100.000 abitanti:

    Nord: 404

    Centro: 367

    Sud: 328

Numero di infermieri per 100.000 abitanti:

    Nord: 602

    Centro: 548

    Sud: 493

Tassi di mortalità per tumore:

    Nord: 175 per 100.000 abitanti

    Centro: 182 per 100.000 abitanti

    Sud: 198 per 100.000 abitanti

Tassi di mortalità per malattie cardiovascolari:

    Nord: 220 per 100.000 abitanti

    Centro: 234 per 100.000 abitanti

    Sud: 258 per 100.000 abitanti

Come si evince dai dati, il divario assistenziale tra le diverse regioni è significativo.

Le regioni del Nord hanno in media una spesa sanitaria pro capite più alta, tempi di attesa più brevi, un numero maggiore di personale sanitario e tassi di mortalità per le principali cause di morte inferiori rispetto alle regioni del Sud.

Le cause del divario sono molteplici:

    Fattori economici: le regioni del Sud hanno un reddito pro capite inferiore e una minore capacità di spesa per la sanità.

    Fattori demografici: le regioni del Sud hanno una popolazione più anziana e con una maggiore prevalenza di malattie croniche.

    Fattori geografici: le regioni del Sud hanno un territorio più ampio e una minore densità di popolazione, che rende più difficile la diffusione dei servizi sanitari.

Ridurre il divario assistenziale è un obiettivo prioritario per il sistema sanitario italiano. Le proposte formulate da Svimez, come l’aumento della spesa sanitaria pubblica, il rafforzamento della medicina territoriale e l’assunzione di più personale sanitario, possono contribuire a migliorare l’equità di accesso alle cure e la qualità dei servizi sanitari in tutto il Paese.

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