Crisi climatica e media italiani: una consapevolezza ancora limitata
Crisi climatica e media italiani: una consapevolezza ancora limitata
La percezione della crisi climatica tra i giornalisti italiani evidenzia una preoccupante sottovalutazione del problema. Secondo uno studio condotto da Jantus su un campione di oltre 7.600 giornalisti italiani, solo il 10,58% considera il cambiamento climatico una minaccia immediata per la salute umana. Questa statistica riflette una percezione ridotta della gravità della situazione e del pericolo imminente per il futuro, che rispecchia, secondo Jantus, anche l’opinione diffusa nella popolazione. Questo dato allarmante ha conseguenze significative non solo per il settore dell’informazione, ma per l’intera società, poiché i media svolgono un ruolo fondamentale nel modellare la percezione pubblica delle questioni globali.

L’impatto della crisi climatica è evidente in una serie di effetti devastanti, che si manifestano in vari ambiti e che toccano tutti i continenti. Tra questi, il peggioramento della salute umana attraverso l’aumento delle malattie causate dall’inquinamento, l’aggravamento della fame e della malnutrizione nei Paesi più poveri e un numero crescente di eventi meteorologici estremi che costringono milioni di persone a migrare. In Paesi più ricchi, le conseguenze si vedono anche a livello psicologico e sociale: la paura e l’incertezza per il futuro pongono nuove sfide ai sistemi sanitari, già sotto pressione per affrontare problemi complessi come il disagio mentale legato alla crisi climatica.
Un rapporto pubblicato da The Lancet ha definito il cambiamento climatico la più grande minaccia per la salute globale del XXI secolo. Si stima che ogni anno 13 milioni di decessi potrebbero essere evitati se le misure di contrasto alla crisi climatica fossero implementate in modo efficace. Bambini e popolazioni vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo sono i gruppi più colpiti, poiché subiscono le conseguenze del clima estremo, della carenza di risorse e delle infrastrutture sanitarie insufficienti.
Uno degli aspetti più gravi è l’aumento del caldo estremo, che colpisce soprattutto le persone anziane e i bambini. L’Istituto di Salute Globale di Barcellona ha calcolato che solo in Europa, tra maggio e ottobre dell’anno scorso, il caldo estremo ha causato 47.690 morti, con l’Italia in testa per numero di vittime. Anche l’inquinamento atmosferico rappresenta un serio rischio per la salute, con oltre 7 milioni di morti all’anno nel mondo, una cifra aggravata dal traffico e dalle reazioni chimiche che aumentano le concentrazioni di ozono nell’aria. Il legame tra crisi climatica e inquinamento atmosferico rende urgente una risposta coordinata, poiché senza misure concrete, questi fenomeni continueranno a mettere a rischio la salute globale.
L’informazione ha un ruolo chiave nel mobilitare l’opinione pubblica e orientare l’azione politica. Tuttavia, se i media non considerano il cambiamento climatico come un’emergenza, la società può percepire la questione in modo distante e astratto, rallentando le azioni necessarie per fronteggiarla. La crisi climatica si sta rapidamente trasformando in una crisi sanitaria globale e richiede un’azione decisa per evitare che il cambiamento climatico continui a peggiorare la salute di milioni di persone. Solo una maggiore consapevolezza e un’informazione precisa possono stimolare le politiche necessarie per affrontare la crisi e proteggere il benessere delle generazioni presenti e future.
Tre libri consigliati in italiano sul tema della crisi climatica, con autori stranieri le cui opere sono state tradotte:
1. “La Terra inabitabile: Una storia del futuro” di David Wallace-Wells
- Questo libro di David Wallace-Wells, tradotto in italiano, esplora con rigore scientifico e un linguaggio accessibile le terribili conseguenze del cambiamento climatico, dal collasso degli ecosistemi all’aumento delle migrazioni, fino agli impatti diretti sulla salute umana. Wallace-Wells mette in luce scenari estremamente realistici e attuali, invitando i lettori a prendere coscienza dell’urgenza del problema e del bisogno di un’azione concreta e immediata.
2. “Possiamo salvare il mondo, prima di cena” di Jonathan Safran Foer
- Jonathan Safran Foer offre una riflessione accessibile e profonda sul cambiamento climatico e sulle responsabilità individuali. Il testo collega l’impatto ambientale con le nostre scelte alimentari, evidenziando come anche piccole azioni possano contribuire alla lotta contro la crisi climatica. Con uno stile narrativo coinvolgente, l’autore riesce a spiegare la complessità del problema e a motivare il lettore a partecipare al cambiamento.
3. “Il mondo sommerso: cambiamento climatico e sopravvivenza” di Amitav Ghosh
- Amitav Ghosh esplora la crisi climatica attraverso una prospettiva narrativa che combina saggistica e riflessione culturale. Affronta la crisi non solo dal punto di vista scientifico, ma anche culturale e politico, ponendo domande importanti sul ruolo della letteratura e dei media nell’informare e sensibilizzare il pubblico. Ghosh offre uno sguardo critico su come la crisi climatica sia una sfida esistenziale per l’umanità, spesso ignorata da istituzioni e società.
Questi libri forniscono prospettive complementari: scientifiche, narrative e culturali, offrendo un quadro completo della complessità della crisi climatica e dell’urgenza di intervenire per mitigare i suoi effetti.
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