Sanità in rivolta: OSS a Cagliari, autisti volontari in Calabria
Sanità in rivolta: OSS a Cagliari, autisti volontari in Calabria
La protesta degli operatori socio sanitari (OSS) a Cagliari infiamma la Sardegna. I lavoratori, in presidio da giorni sotto l’assessorato regionale della Sanità, chiedono stabilizzazione e continuità lavorativa dopo anni di precariato.
La loro voce si aggiunge a un coro di malcontento che attraversa il paese, mentre in Calabria emerge un’altra drammatica realtà: il 90% degli autisti di ambulanze è volontario.
Un sistema sanitario al collasso:
Precariato dilagante: in Sardegna, come in molte altre regioni, gli OSS sono spesso impiegati con contratti a tempo determinato, che li rendono vulnerabili e privi di certezze.
Mancanza di personale: la carenza di personale sanitario è una piaga nazionale, con gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti.
Volontariato come tappabuchi: in Calabria, la carenza di autisti di ambulanze è talmente grave che si ricorre al volontariato per garantire un servizio essenziale.
Le proteste degli OSS:
Cagliari: da oltre due settimane gli OSS del Policlinico di Monserrato presidiano l’assessorato regionale della Sanità, chiedendo il riconoscimento del loro lavoro e la stabilizzazione.
Altre proteste in Italia: in diverse città italiane si sono svolte manifestazioni di solidarietà con gli OSS di Cagliari e per denunciare le carenze del sistema sanitario nazionale.
Un futuro incerto:
La situazione in Sardegna e in Calabria è emblematica delle criticità del sistema sanitario italiano.
Serve un impegno concreto da parte del governo per risolvere i problemi strutturali che affliggono la sanità pubblica.
La protesta degli OSS è un grido d’allarme che non può essere ignorato.
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