Nuova molecola: soluzione contro batteri resistenti agli antibiotici
Nuova molecola: soluzione contro batteri resistenti agli antibiotici
La resistenza agli antibiotici è una delle problematiche mediche più pressanti del nostro tempo, poiché mette in pericolo la capacità di curare infezioni comuni che in passato potevano essere facilmente trattate. Questa crescente resistenza minaccia la salute pubblica globale, richiedendo lo sviluppo di nuove strategie e farmaci per affrontare batteri sempre più difficili da debellare. Tra i batteri più pericolosi vi è il gruppo ESKAPE, che comprende batteri come Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa e Enterobacter species. Questi patogeni sono noti per la loro capacità di “scappare” (da qui il nome ESKAPE) dalle terapie antibiotiche convenzionali, rendendo molte infezioni estremamente difficili da trattare.

In risposta a questa minaccia, la ricerca scientifica sta concentrando gli sforzi nello sviluppo di nuove soluzioni antibatteriche. Un importante progresso in questo campo è stato fatto da un gruppo di ricercatori internazionali, tra cui quelli dell’Università di Trieste e del Centro interdisciplinare di nanoscienze di Marsiglia. Questi studiosi hanno sviluppato una nuova molecola antibatterica chiamata dendrimero anfifilico AD1b, che ha dimostrato una notevole efficacia contro batteri Gram-negativi, come Escherichia coli e Acinetobacter baumannii, noti per la loro resistenza agli antibiotici.
Il meccanismo d’azione di AD1b è innovativo e differisce dai tradizionali antibiotici. Questa molecola agisce interagendo con i fosfolipidi della membrana batterica, provocandone il collasso strutturale e, conseguentemente, la morte del batterio. Ciò che rende AD1b particolarmente promettente è la sua specificità: riesce a distruggere le cellule batteriche senza danneggiare quelle sane del corpo umano. Questa caratteristica riduce significativamente il rischio di effetti collaterali, un problema comune con molti antibiotici tradizionali.
Nei test preclinici, AD1b ha mostrato una potente attività antibatterica accompagnata da una bassa tossicità. Non solo il composto è sicuro, ma non ha mostrato segni di emolisi, una preoccupazione importante nella sperimentazione di nuovi farmaci antibatterici. Ancora più notevole è il fatto che, anche dopo 30 giorni di esposizione a questo composto, non è emersa alcuna resistenza batterica, suggerendo che AD1b potrebbe essere un trattamento a lungo termine senza il rischio immediato di fallimento dovuto allo sviluppo di nuove resistenze.
Il processo di progettazione di questa molecola è stato reso possibile grazie all’uso di avanzate simulazioni di dinamica molecolare, che hanno consentito ai ricercatori di comprendere meglio le interazioni tra AD1b e la membrana batterica. Queste simulazioni, supportate da risorse di supercalcolo del Cineca, hanno aperto nuove possibilità per lo sviluppo di terapie antibatteriche più sicure e mirate.
L’importanza di questa ricerca è sottolineata dal fatto che ha ricevuto fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), confermando il valore e la necessità di investimenti nella ricerca scientifica. I risultati di questi studi sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances, un riconoscimento dell’impatto innovativo di questo lavoro nella lotta contro la resistenza agli antibiotici.
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