Finanza e Armi: Un intreccio controverso

Finanza e Armi: Un intreccio controverso

Finanza e Armi: Le grandi Banche hanno investito sulla produzione delle armi nel mondo e in Italia

È un dato di fatto che le grandi banche investono in aziende produttrici di armi, sia a livello globale che in Italia.

A livello globale:

    Un rapporto del 2022 evidenzia come le prime 15 banche europee abbiano investito oltre 87 miliardi di euro nell’industria bellica.

    A livello mondiale, oltre 959 miliardi di dollari sono stati utilizzati dalle istituzioni finanziarie per supportare la produzione e il commercio di armi nel triennio 2021-2023.

In Italia:

    Un’indagine del 2010 rilevava che il 69% dei fondi comuni italiani investiva in aziende a produzione militare.

UniCredit, per esempio, ha investito nell’arco di due anni e mezzo 5,7 miliardi di dollari nel business delle armi nucleari, scommettendo su Leonardo (ex Finmeccanica), che detiene il 25% di quota della joint venture MBDA e produce missili per l’arsenale nucleare francese

Le motivazioni di questi investimenti sono molteplici:

    Profitto: L’industria bellica è un settore altamente redditizio, con un elevato ritorno sugli investimenti.

    Stabilità: La domanda di armi è presente in qualsiasi momento, rendendo il settore relativamente stabile anche in periodi di crisi economica.

    Influenza politica: Le banche che investono nell’industria bellica possono ottenere un maggiore accesso ai politici e ai decisori.

Tuttavia, questi investimenti sono oggetto di forti critiche per diverse ragioni:

    Etica: Molti considerano immorale finanziare aziende che producono armi, strumenti di morte e sofferenza.

    Sicurezza: L’industria bellica alimenta la proliferazione di armi nel mondo, aumentando il rischio di conflitti e guerre.

    Ambiente: L’industria bellica è una delle più inquinanti al mondo.

In risposta a queste critiche, diverse campagne chiedono alle banche di disinvestire dall’industria bellica. Alcune banche hanno già adottato questa scelta.

In conclusione, il rapporto tra finanza e armi è un tema complesso e controverso. È importante essere consapevoli di questa problematica e di fare scelte di investimento consapevoli e responsabili.

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