Propaganda russa e narrazioni politiche ucraine nel conflitto globale
Propaganda russa e narrazioni politiche ucraine nel conflitto globale
Il conflitto tra Ucraina e Russia, iniziato nel 2014 con l’annessione della Crimea e intensificatosi nel 2022 con l’invasione russa su larga scala, continua a rimodellare le dinamiche geopolitiche globali. Parallelamente, il conflitto israelo-palestinese si è ampliato oltre i confini della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, coinvolgendo il Libano e, in parte, l’Iran, complicando ulteriormente il quadro regionale. Questi conflitti, apparentemente separati, sono diventati simboli di tensioni internazionali più ampie, legate alle rivalità tra potenze globali e regionali.

La guerra Ucraina-Russia: questioni storiche e propaganda
Il conflitto tra Ucraina e Russia è in gran parte il risultato di visioni storiche e identitarie contrastanti. La Russia, sotto la guida di Vladimir Putin, ha spesso giustificato l’invasione e le azioni aggressive sostenendo la necessità di proteggere le popolazioni russofone e difendere la propria sfera di influenza. La propaganda russa ha promosso una narrativa storica in cui l’Ucraina è dipinta come parte integrante della “grande nazione russa”, una visione che riflette il desiderio di Putin di ristabilire il potere geopolitico della Russia post-sovietica.
Il “testo unico storico” della Russia è un esempio di come il Cremlino utilizzi la storia per legittimare le sue azioni politiche. La narrazione dominante punta a giustificare la guerra come una necessità storica e culturale, sostenendo che l’Ucraina e la Russia condividono una storia comune che risale ai tempi della Rus’ di Kiev, distorcendo il contesto per minimizzare le ambizioni indipendentiste ucraine.
Dall’altra parte, l’Ucraina ha proposto una visione politica che ruota intorno all’idea di autodeterminazione, democrazia e appartenenza all’Europa occidentale. Il governo ucraino e i suoi alleati, come l’Unione Europea e gli Stati Uniti, presentano la resistenza ucraina come una battaglia per la libertà contro l’oppressione autoritaria. La propaganda ucraina ha anche cercato di mobilitare l’opinione pubblica internazionale attraverso il concetto di difesa dei diritti democratici e della sovranità nazionale.
Il conflitto israelo-palestinese e l’espansione regionale
Mentre la guerra in Ucraina prosegue, il conflitto israelo-palestinese, già complesso, si è ulteriormente ampliato. Le recenti ostilità tra Israele e Hamas a Gaza hanno coinvolto attori regionali come Hezbollah in Libano, portando il conflitto oltre i confini tradizionali. Hezbollah, sostenuto dall’Iran, ha lanciato attacchi dal sud del Libano, e vi sono stati rapporti di attacchi o incidenti legati al conflitto anche in Iran, ampliando la portata del conflitto e coinvolgendo altre potenze regionali.
Questa espansione regionale del conflitto israelo-palestinese ha preoccupato molte potenze globali, tra cui l’Unione Europea e gli Stati Uniti, che temono una destabilizzazione più ampia del Medio Oriente. L’Iran, tradizionalmente ostile a Israele, ha usato la sua influenza su Hezbollah per mantenere la pressione su Israele, ampliando il conflitto oltre i confini di Gaza e Cisgiordania.
La propaganda nei conflitti globali
In entrambi i casi, la propaganda gioca un ruolo cruciale nel modellare la percezione pubblica. Russia e Ucraina utilizzano narrazioni storiche e ideologiche per giustificare le proprie posizioni, mentre in Medio Oriente, la propaganda cerca di mobilitare il sostegno regionale e internazionale. Questi conflitti dimostrano come la propaganda e la narrativa ideologica non siano solo strumenti di guerra, ma anche armi potenti nella lotta per il consenso internazionale.
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