Borse crollano: dazi USA scatenano guerra commerciale mondiale
Borse crollano: dazi USA scatenano guerra commerciale mondiale
Martedì nero per i mercati finanziari globali: le Borse europee chiudono in forte ribasso a causa dell’inasprimento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti, Canada, Messico, Cina e, a breve, anche l’Unione Europea. Il presidente statunitense Donald Trump ha ufficializzato l’entrata in vigore di dazi del 25% su Canada e Messico, mentre le tariffe sui prodotti cinesi sono raddoppiate al 20%. Questo ha innescato immediate contromisure da parte dei Paesi colpiti, con Pechino, Ottawa e Città del Messico che hanno annunciato nuove tariffe sui prodotti statunitensi.

L’impatto sui mercati finanziari
La reazione dei mercati è stata immediata e violenta. Piazza Affari ha chiuso con un pesante -3,41%, scendendo sotto quota 38.000 punti. Anche le altre Borse europee hanno registrato cali significativi, risentendo del clima di incertezza globale. Wall Street non è stata risparmiata: il Dow Jones ha perso l’1,55%, il Nasdaq lo 0,35%, mentre l’S&P 500 ha chiuso a -1,11%, tornando ai livelli pre-elezioni presidenziali.
Il settore manifatturiero e automobilistico in difficoltà
Le nuove tariffe colpiscono duramente il settore manifatturiero e automobilistico. General Motors ha registrato un calo del 2,44%, Ford Motor è crollata del 5,13%, mentre Tesla ha subito un pesante -11,2%, con circa il 15% delle componenti delle Model Y prodotte in Messico o Canada. Anche in Europa il comparto auto ha sofferto: Stellantis ha perso il 10,2%, toccando i minimi dalla fusione tra FCA e PSA nel 2021.
Il comparto tecnologico e le ripercussioni globali
Il settore tecnologico non è stato immune al sell-off. Nvidia ha perso il 5,69%, mentre STMicroelectronics ha chiuso a -8,4%. Il mercato teme che la guerra commerciale possa rallentare la fornitura di semiconduttori e materie prime strategiche, incidendo sulla crescita dell’intero comparto tech.
La geopolitica e il riarmo europeo
L’attenzione degli investitori resta alta anche sulle questioni geopolitiche. Dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione degli aiuti militari a Kiev, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha cercato di smorzare le tensioni, dichiarandosi pronto a collaborare con Trump per una pace duratura. Nel frattempo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un piano di riarmo del continente per un valore di circa 800 miliardi di euro, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza dell’Europa in un contesto di crescente instabilità globale.
L’oro vola sopra i 2.900 dollari, petrolio in calo
Le incertezze sui mercati hanno spinto gli investitori a rifugiarsi nell’oro, che ha superato la soglia dei 2.900 dollari l’oncia, con un aumento di oltre il 2% rispetto alla vigilia. Il petrolio, invece, ha subito un ribasso dopo che i Paesi dell’OPEC hanno confermato l’aumento della produzione a partire da aprile.
Il mercato valutario e lo spread
Sul mercato valutario, l’euro ha recuperato leggermente terreno sul dollaro, attestandosi a 1,052, mentre il biglietto verde ha toccato i minimi degli ultimi tre mesi. Nel frattempo, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale italiano e il Bund tedesco si è allargato a 114 punti base, segnando un aumento rispetto ai 111 punti della chiusura precedente.
Conclusioni
Il martedì nero delle Borse evidenzia come le tensioni commerciali e geopolitiche possano avere un impatto devastante sui mercati finanziari globali. Con le tariffe che minacciano di colpire anche i prodotti europei e la crescente instabilità internazionale, gli investitori si trovano di fronte a uno scenario di forte incertezza. La reazione dei mercati nelle prossime settimane dipenderà dalle mosse di Washington, Pechino e Bruxelles, mentre il mondo osserva con attenzione l’evolversi di questa nuova fase della guerra commerciale.
Tre libri in italiano, anche di autori stranieri, che affrontano il tema della guerra commerciale, dei mercati finanziari e delle tensioni geopolitiche:
- “La grande depressione del XXI secolo” – Michel Chossudovsky e Andrew Gavin Marshall
- Un’analisi dettagliata sulla crisi economica globale e sul ruolo delle politiche neoliberiste, della finanza speculativa e delle guerre commerciali nel determinare instabilità e recessioni.
- “Il capitalismo della sorveglianza” – Shoshana Zuboff
- Anche se il libro si concentra principalmente sul potere delle Big Tech, tocca temi cruciali sulle strategie economiche, le nuove forme di capitalismo e l’impatto delle politiche commerciali sui mercati globali.
- “Il secolo cinese. Economia, politica e società del nuovo gigante globale” – Giuseppe Gabusi
- Un saggio che analizza la crescita economica della Cina, le sue strategie commerciali e il confronto con gli Stati Uniti, con particolare attenzione alle guerre dei dazi e alla geopolitica internazionale.
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